
L’ANSIA
L’ansia è un sintomo di disagio psicologico fra i più diffusi, non solo nella popolazione italiana.
Può costituire una normale risposta fisiologica di fronte a situazioni obiettivamente difficili o inusuali e consente l’attivazione di iniziative e comportamenti utili all’adattamento (può, se ben gestita, aumentare la creatività per approcciare meglio situazioni problematiche). L’ansia viene, invece, considerata patologica quando disturba, in misura notevole, il funzionamento psichico determinando una limitazione della capacità di adattamento dell’individuo. L’ansia patologica può manifestarsi senza alcuna correlazione con apparenti cause esterne scatenanti, ha una intensità tale da provocare un grado di sofferenza non sopportabile che può determinare comportamenti di difesa che limitano l’esistenza (ad esempio l’evitamento di situazioni vissute come potenzialmente pericolose).
L’ansia si manifesta in molti modi e questo la rende, talvolta, difficile da riconoscere. Quando pensiamo all’ansia, in effetti, ci viene in mente subito il “cuore in gola”, (battito cardiaco accelerato, sudorazione, difficoltà a respirare). Però esistono altre forme (sintomi di conversione) che apparentemente non hanno nulla a che fare con l’’ansia: capogiri, dolori addominali, etc.
Tutto da demonizzare? Non proprio. L’ansia, dopotutto, è un segnale che la mente/corpo ci invia per “avvertirci” che qualcosa ci turba. Invece che “odiarla”, dobbiamo cominciare a “parlare” con essa, in modo da farci dire qual è il problema e, magari (perché no?), come inusuale compagna di viaggio, scoprire i modi per gestire la situazione temuta.